7 agosto 2025
6 minuti di lettura
Conto Termico 3.0: Come Funziona l’Incentivo nel 2025

Conto Termico 3.0: cosa cambia nel 2025
Il Conto Termico 3.0, tanto atteso nel 2025, è stato approvato e promette di introdurre importanti novità rispetto all’attuale versione 2.0. Le novità dichiarate dal MASE, e che saranno disponibili entro fine anno, riguardano:
- Ampliamento delle tipologie di intervento a impianti solari fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, purché installati congiuntamente a pompe di calore per il riscaldamento.
- Procedure semplificate per l’accesso agli incentivi.
- Aggiornamento dei massimali di spesa adeguati ai nuovi costi di mercato.
L’obiettivo resta rendere più accessibili interventi come l’installazione di pompe di calore e impianti solari termici.
È previsto inoltre un allargamento della platea dei beneficiari, con attenzione a:
- Comunità Energetiche Rinnnovabili (CER)
- Famiglie a basso reddito
- Riqualificazione degli edifici pubblici
Il Conto Termico 3.0 si presenta come un’evoluzione chiave per accelerare la transizione energetica nel settore residenziale e pubblico
Cos’è il Conto Termico
Il Conto termico 3.0 incentiva fino al 65% interventi per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni come la sostituzione del vecchio impianto di climatizzazione con:
- impianto a pompa di calore
- caldaia e stufa a biomassa
- impianto solare termico
- impianto ibrido a pompa di calore
I beneficiari sono principalmente le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati.
Grazie al Conto termico 3.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo in tal modo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta. Recentemente, il Conto termico 2.0 è stato rinnovato rispetto a quello introdotto dal D.M. 28/12/2012 e si attende l'aggiornamento al 3.0.
Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese fra le PA anche le società cooperative sociali e le cooperative di abitanti), sono previsti nuovi interventi di efficienza energetica. E' stata inoltre rivista la dimensione degli impianti ammissibili e snellita la procedura di accesso diretto per apparecchi con caratteristiche già approvate e certificate.
Il limite massimo per l'erogazione degli incentivi in un'unica rata è di 5.000 euro e i tempi di pagamento sono all'incirca di 2 mesi.
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Dal 2.0 al 3.0: Quali Sono le Novità?
Caratteristica | Conto Termico 2.0 | Conto Termico 3.0 (atteso) |
---|---|---|
Stato attuale | Attivo | Non ancora in vigore (previsto nel 2025) |
Beneficiari | Privati, Pubbliche Amministrazioni, ESCO | Estensione attesa a nuove categorie, focus su famiglie a basso reddito |
Tipologie di intervento | Sostituzione impianti, pompe di calore, solare termico, building automation | Si prevede ampliamento a nuove tecnologie e soluzioni integrate |
Contributo massimo | Fino al 65% delle spese ammissibili | Possibile incremento percentuale per alcune fasce di reddito |
Erogazione | In un’unica soluzione (< €5.000) o in rate annuali | Tempi di erogazione più rapidi e semplificati (attesi) |
Procedure | Accesso Diretto o Prenotazione (PA/ESCO) | Iter più snello, semplificazione delle richieste |
Integrazione con altri bonus | Limitata | Prevista maggiore sinergia con Ecobonus, Bonus Casa Green ecc. |
Per ottenere gli incentivi del Conto Termico 2.0 nel 2025, è necessario rispettare una serie di requisiti tecnici. Innanzitutto, l’intervento deve prevedere la sostituzione (totale o parziale) di un impianto di climatizzazione invernale esistente (esclusi immobili in categoria catastale F/3).
Inoltre, è obbligatorio:
- eseguire la messa a punto e l’equilibratura del sistema di distribuzione, regolazione e controllo;
- installare valvole termostatiche modulanti su tutti i corpi scaldanti, salvo nei casi tecnicamente esclusi o in presenza di centraline di termoregolazione già attive;
- utilizzare sistemi di contabilizzazione individuale del calore negli impianti centralizzati;
- per impianti sopra i 200 kW, installare sistemi di misurazione e comunicazione al GSE dell’energia termica prodotta;
- garantire che le pompe di calore elettriche raggiungano i valori minimi di COP previsti dalla normativa (UNI EN 14511), con certificazione del costruttore.
Gli impianti devono avere una potenza termica nominale complessiva post-intervento ≤ 2.000 kWt.
Questi requisiti assicurano che l’intervento rispetti gli standard di efficienza energetica previsti e consenta l’accesso agli incentivi GSE per pompe di calore e altri impianti a fonti rinnovabili.
Chi può richiederlo e come
I soggetti che possono richiedere gli incentivi del nuovo Conto termico 2.0 sono:
- Le Pubbliche amministrazioni. Fra queste sono inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all'Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituiti presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali
- I soggetti privati il cui accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente da questi soggetti o tramite una ESCO. Le Pubbliche amministrazioni dovranno sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, i soggetti privati un contratto di servizio energia.
Importi, Scadenze e Procedura con il GSE
L’accesso agli incentivi del Conto Termico può avvenire in due modalità:
- Accesso Diretto: la richiesta deve essere inviata entro 60 giorni dalla fine dei lavori. È prevista una procedura semplificata per impianti di piccola taglia (generatori ≤ 35 kW o solare ≤ 50 m²), se si usano apparecchi elencati nel Catalogo del GSE.
➤ Importi: l’incentivo può coprire fino al 65% delle spese sostenute, a seconda della tipologia di intervento e zona climatica, con un limite massimo di €5.000 per impianti domestici. Il rimborso viene erogato in un’unica soluzione per importi ≤ €5.000 o in 2–5 rate annuali per importi superiori. - Prenotazione: riservata a Pubbliche Amministrazioni (PA) ed ESCO, consente di prenotare l’incentivo prima dell’avvio dei lavori, ricevendo un acconto iniziale e il saldo finale al termine.
➤ Importi: anche in questo caso, il contributo può arrivare fino al 65% dei costi ammissibili, con possibilità di cofinanziamento da fondi pubblici.
Per accedere via prenotazione, le PA devono presentare uno di questi documenti al GSE:
- Diagnosi Energetica e atto di impegno alla realizzazione;
- Contratto di prestazione energetica con una ESCO;
- Provvedimento di assegnazione lavori con verbale di consegna.
Entrambe le modalità sono gestite e valutate dal GSE secondo le norme della Legge 241/1990
Incentivi per Pompe di Calore e Altri Sistemi
Nel 2025, chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione può contare su due importanti incentivi: il Conto Termico 2.0 e l’Ecobonus 50%. Entrambe le misure offrono agevolazioni per l’installazione di pompe di calore, sia elettriche che a gas, oltre che per altri impianti a fonti rinnovabili come solare termico o sistemi ibridi. Il Conto Termico, gestito dal GSE, prevede un rimborso diretto che può coprire fino al 65% delle spese, con erogazione in tempi brevi (fino a 90 giorni).
L’Ecobonus 50%, invece, consente di detrarre la metà dei costi sostenuti dalle tasse in 10 anni. La scelta tra i due incentivi dipende da diversi fattori, come la tipologia di intervento, il soggetto beneficiario (privati, imprese, PA), i tempi e le modalità di rimborso. Entrambe le soluzioni rappresentano un'opportunità concreta per ridurre i consumi energetici e abbattere i costi in bolletta, contribuendo al tempo stesso alla transizione verso sistemi di riscaldamento più sostenibili.
Come sappiamo, esiste anche un altro tipo di incentivo fiscale, forse più comune e diffuso che è l’Ecobonus 50% 2025. A questo punto, una domanda ricorrente è quale è più conviente? Quale è meglio scegliere?
Dipende dalla circostanze e dalla situazione specifica. Ecco alcune differenze.
Il Conto termico 2.0 incentiva sempre la sostituzione dell’impianto ma non la nuova installazione, a differenza dell’Ecobonus 50% 2025. Entrambi incentivano la sostituzione dell’impianto di climatizzazione con uno ad alta efficienza energetica, quindi con sistemi a pompa di calore e sistemi ibridi.
Per quanto riguarda l’erogazione dell’incentivo, il Conto termico 2.0 viene concesso in tempi rapidi (circa due mesi dopo aver sostenuto l’intervento) tramite bonifico sul conto corrente indicato nella richiesta, mentre l’Ecobonus 50% 2025 viene concesso tramite la compensazione delle tasse in 10 rate di pari importo, con scadenza annuale.
Per quanto riguarda invece la pratica necessaria per accedere agli incentivi, il Conto termico 2.0 richiede una procedura piuttosto complessa, che può essere redatta dal contribuente stesso oppure da un tecnico specializzato (come avviene nella maggioranza delle volte vista la macchinosità del sistema); l’Ecobonus 50% 2025 richiede la consulenza del commercialista per poter portare in detrazione le spese sostenute oppure quella di un istituto di credito qualora si decida di optare per la cessione del credito.
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