9 dicembre 2025
8 minuti di lettura
GUIDA al Conto Termico 3.0 2026: tipologie di intervento, beneficiari e requisiti

Il Conto Termico 3.0, tanto atteso nel 2025, entrerà finalmente in vigore il 25 dicembre 2025. Le Regole Operative del GSE – che regolano come fare domanda – saranno pubblicate entro circa 60 giorni dopo, e il portale GSE per le domande dovrebbe aprire attorno a marzo 2026. L’obiettivo resta rendere più accessibili interventi come l’installazione di pompe di calore e impianti solari termici.
Un’attenzione particolare verrà posta a soggetti come:
- Comunità Energetiche Rinnnovabili (CER)
- Famiglie a basso reddito
- Edifici pubblici in fase di riqualificazione
Cos’è il Conto Termico 3.0
Il Conto Termico 3.0 si è fatto attendere ma presto molti potranno beneficiarne. Si rende necessario a questo punto fare un piccolo ripasso delle principali caratteristiche dell’incentivo, delle tipologie di intervento incluse e dei soggetti che possono usufruirne.
Il Conto Termico 3.0 è un incentivo a fondo perduto che il GSE eroga direttamente che copre fino al 65% la spesa per interventi volti a migliorare l'efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni come:
- impianto a pompa di calore
- caldaia e stufa a biomassa
- impianto solare termico
- impianto ibrido a pompa di calore
Si aggiungono con il nuovo decreto anche i sistemi di building automation (BACS/BMS) più avanzati. I beneficiari sono principalmente le Pubbliche amministrazioni, ma anche imprese e privati.
Grazie al Conto termico 3.0 è possibile riqualificare i propri edifici per migliorarne le prestazioni energetiche, riducendo in tal modo i costi dei consumi e recuperando in tempi brevi parte della spesa sostenuta.
Oltre ad un ampliamento delle modalità di accesso e dei soggetti ammessi (sono ricomprese fra le PA anche le società cooperative sociali e le cooperative di abitanti), sono previsti nuovi interventi di efficienza energetica. E' stata inoltre rivista la dimensione degli impianti ammissibili e snellita la procedura di accesso diretto per apparecchi con caratteristiche già approvate e certificate.
Il limite massimo per l'erogazione degli incentivi in un'unica rata è di 5.000 euro e i tempi di pagamento sono all'incirca di 2 mesi.
Con Aira i vantaggi economici non sono finiti qui, visita la pagina dedicata ai costi e incentivi fiscali.
Quali sono i requisiti per accedere al Conto Termico 3.0
Per ottenere gli incentivi del Conto Termico 3.0 nel 2026, è necessario rispettare una serie di requisiti tecnici. Innanzitutto, l’intervento deve prevedere la sostituzione (totale o parziale) di un impianto di climatizzazione invernale esistente (esclusi immobili in categoria catastale F/3).
Inoltre, è obbligatorio:
- eseguire la messa a punto e l’equilibratura del sistema di distribuzione, regolazione e controllo;
- installare valvole termostatiche modulanti su tutti i corpi scaldanti, salvo nei casi tecnicamente esclusi o in presenza di centraline di termoregolazione già attive;
- utilizzare sistemi di contabilizzazione individuale del calore negli impianti centralizzati;
- per impianti sopra i 200 kW, installare sistemi di misurazione e comunicazione al GSE dell’energia termica prodotta;
- garantire che le pompe di calore elettriche raggiungano i valori minimi di COP previsti dalla normativa (UNI EN 14511), con certificazione del costruttore.
- Gli impianti devono avere una potenza termica nominale complessiva post-intervento ≤ 2.000 kWt.
Questi requisiti assicurano che l’intervento rispetti gli standard di efficienza energetica previsti e consenta l’accesso agli incentivi GSE per pompe di calore e altri impianti a fonti rinnovabili.
Chi può richiedere il Conto Termico 3.0 e come
I soggetti che possono richiedere gli incentivi del nuovo Conto termico 3.0 sono:
Le Pubbliche amministrazioni. Fra queste sono inclusi gli ex Istituti Autonomi Case Popolari, le cooperative di abitanti iscritte all'Albo nazionale delle società cooperative edilizie di abitazione e dei loro consorzi costituiti presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nonché le società a patrimonio interamente pubblico e le società cooperative sociali iscritte nei rispettivi albi regionali
I soggetti privati il cui accesso ai meccanismi di incentivazione può essere richiesto direttamente da questi soggetti o tramite una ESCO. Le Pubbliche amministrazioni dovranno sottoscrivere un contratto di prestazione energetica, i soggetti privati un contratto di servizio energia.
La novità riguarda per il 2026 gli edifici del terziario (commerciale) che entrano a far parte del decreto e gli “enti del terzo settore” non economici sono assimilati alle PA per certe tipologie.Importi, Scadenze e Procedura con il GSE.
L’accesso agli incentivi del Conto Termico 3.0 può avvenire in due modalità:
Accesso Diretto: la richiesta deve essere inviata entro 60 giorni dalla fine dei lavori. È prevista una procedura semplificata per impianti di piccola taglia (generatori ≤ 35 kW o solare ≤ 50 m²), se si usano apparecchi elencati nel Catalogo del GSE.
➤ Importi: l’incentivo può coprire fino al 65% delle spese sostenute, a seconda della tipologia di intervento e zona climatica, con un limite massimo di €5.000 per impianti domestici. Il rimborso viene erogato in un’unica soluzione per importi ≤ €5.000 o in 2–5 rate annuali per importi superiori.
Prenotazione: riservata a Pubbliche Amministrazioni (PA) ed ESCO, consente di prenotare l’incentivo prima dell’avvio dei lavori, ricevendo un acconto iniziale e il saldo finale al termine.
➤ Importi: anche in questo caso, il contributo può arrivare fino al 65% dei costi ammissibili, con possibilità di cofinanziamento da fondi pubblici.
Per accedere via prenotazione, le PA devono presentare uno di questi documenti al GSE:
Diagnosi Energetica e atto di impegno alla realizzazione;
Contratto di prestazione energetica con una ESCO;
Provvedimento di assegnazione lavori con verbale di consegna.
Entrambe le modalità sono gestite e valutate dal GSE secondo le norme della Legge 241/1990.
Punti chiave da tenere a mente
- Anche se la norma è “attiva” dal 25 dicembre 2025, non tutte le domande possono essere presentate subito: bisogna attendere l’apertura del portale GSE e le regole operative aggiornate.
- Non tutti gli interventi nuovi “in teoria possibili” saranno automaticamente ammessi: serve che soddisfino i requisiti tecnici prestazionali stabiliti dal decreto + dalle regole GSE.
- Il fatto che l’incentivo possa arrivare al 65% non significa sempre “65% su tutto”: dipende molto dal tipo di intervento, potenza, dimensione, e beneficiario.
Conto Termico 3.0 per pompe di calore
Tipologie ammesse
Il Titolo III del decreto include la produzione di energia termica da fonti rinnovabili, e le pompe di calore rientrano tra gli interventi incentivabili.
- Sono previste pompe di calore elettriche (aria-acqua, geotermiche, idrotermiche) e sistemi ibridi.
- Per impianti di potenza elevata (superiori a 200 kW), è richiesto un sistema di contabilizzazione del calore.
Efficienza minima richiesta
Le pompe di calore devono rispettare requisiti minimi di efficienza energetica: per quelle elettriche, lo SCOP (Seasonal Coefficient of Performance) deve essere almeno pari ai valori richiesti dall’ecodesign. La prestazione deve essere dichiarata e garantita dal costruttore, con prove conformi a standard normativi (per esempio UNI EN 14825) per le pompe elettriche.
Spese ammesse
Con Conto Termico 3.0 sono incentivate:
- fornitura e installazione dell’impianto
- opere edili accessorie
- diagnosi energetiche
- APE
- progettazione e pratiche amministrative.
IVA inclusa (se non recuperabile) rientra tra le spese incentivabili per le pompe di calore.
Limiti di costo / valori unitari incentivabili
Per pompe di calore aria/acqua con potenza ≤ 35 kW, è fissato un costo massimo ammissibile di 700 €/kW secondo il decreto. Ci sono tabelle con “valori massimali unitari incentivabili” per diversi tipi di impianti.
Cumulabilità
Il contributo del Conto Termico 3.0 può essere cumulato con altri incentivi non statali (regionali, locali, UE), a condizione di non superare il 100% delle spese. Non è possibile cumulare con alcune detrazioni fiscali nazionali (dipende dalle regole specifiche): il decreto prevede limiti su questo punto.
Incentivi per Pompe di Calore e Altri Sistemi
Nel 2026, chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria abitazione può contare su due importanti incentivi: il Conto Termico 3.0 e l’Ecobonus 50%. Entrambe le misure offrono agevolazioni per l’installazione di pompe di calore, sia elettriche che a gas, oltre che per altri impianti a fonti rinnovabili come solare termico o sistemi ibridi. Il Conto Termico, gestito dal GSE, prevede un rimborso diretto che può coprire fino al 65% delle spese, con erogazione in tempi brevi (fino a 90 giorni).
L’Ecobonus 50%, invece, consente di detrarre la metà dei costi sostenuti dalle tasse in 10 anni. La scelta tra i due incentivi dipende da diversi fattori, come la tipologia di intervento, il soggetto beneficiario (privati, imprese, PA), i tempi e le modalità di rimborso. Entrambe le soluzioni rappresentano un'opportunità concreta per ridurre i consumi energetici e abbattere i costi in bolletta, contribuendo al tempo stesso alla transizione verso sistemi di riscaldamento più sostenibili.
Come sappiamo, esiste anche un altro tipo di incentivo fiscale, forse più comune e diffuso che è l’Ecobonus 50% 2026. A questo punto, una domanda ricorrente è quale è più conviente? Quale è meglio scegliere?
Dipende dalla circostanze e dalla situazione specifica. Ecco alcune differenze.
Caratteristiche/ criteri | ECOBONUS 50% | CONTO TERMICO 3.0 |
| Tipo di agevolazione | Detrazione fiscale (riduzione IRPEF / IRES) ripartita in più anni (tipicamente 10 anni) | Contributo a fondo perduto / rimborso diretto erogato dal GSE — bonifico sul conto corrente al termine dei lavori (o in 2–5 anni secondo importo) |
| Percentuale / Ammontare dell’incentivo | Varia a seconda dell’intervento: per esempio 50 %, 65 % oppure percentuali specifiche a seconda della tipologia e della combinazione di interventi. [AS1] | Fino a circa 65 % della spesa ammissibile per molti interventi. |
| Tempistiche di recupero / erogazione | Recupero graduale in 10 anni tramite dichiarazione dei redditi. | Rimborso diretto relativamente rapido — importi minori in un’unica soluzione, importi maggiori in rate brevi (2–5 anni). |
| Destinatari / tipologia di immobili ammessi | Soggetti che sostengono spese su abitazioni, condomini, anche privati — per interventi su involucro, infissi, isolamento, impianti termici, ecc. | Con la versione 3.0: privati, imprese, Pubblica Amministrazione, terzo settore, ma per lo più edilizi non-residenziali (edifici terziari, uffici, locali produttivi, edifici pubblici); per le abitazioni civili private può esserci esclusione in molti casi. |
| Tipologie di interventi ammessi | Ampia gamma: isolamento, infissi, efficientamento energetico, sostituzione impianti, riqualificazioni — anche lavori sull’involucro edilizio. | Principalmente interventi per efficienza energetica + produzione energia termica da fonti rinnovabili: pompe di calore, impianti a biomassa, solare termico, building automation, efficientamento impianti; non sempre includono interventi sull’involucro residenziale standard. |
| Convenienza in base al tipo di situazione | Utile se hai capienza fiscale e puoi “spalmare” la detrazione negli anni; adatto per lavori su casa/abitazioni standard. | Più vantaggioso se cerchi liquidità immediata/rapida, non hai capienza fiscale sufficiente, o stai intervenendo su immobili non residenziali / edifici terziari. |
| Procedura / complessità burocratica | Richiede pratiche fiscali, spesso asseverazioni tecniche e conformità, e direzione lavori secondo normativa. | Prevede domanda al GSE tramite portale, verifica tecnica e amministrativa; procedimento comunque gestibile, ma con requisiti prestazionali e tecnico-amministrativi a volte stringenti. |
Punto chiave da tenere a mente
- Se stai valutando di installare una pompa di calore dopo il 25 dicembre 2025, conviene verificare i requisiti del Conto Termico 3.0, perché potresti ottenere un incentivo molto vantaggioso.
- È importante scegliere una pompa di calore con efficienza elevata (SCOP conforme ai requisiti), altrimenti potresti non rientrare nell’incentivo.
- Nel preventivo dell’impianto, considera anche le opere edili e la diagnosi energetica, perché sono spese che il decreto ammette all’incentivo.
- Verifica con il tecnico se l’impianto produce potenza al di sopra di 200 kW: in quel caso serve la contabilizzazione del calore, che può complicare un po’ la pratica.
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